La lista: non si è mai riusciti a scoprire chi siano gli autori, ma immancabile, ogni anno, a una settimana dal ballo d’autunno, ecco apparire ovunque a scuola fogli con i nomi della ragazza più bella e simpatica e della più brutta e antipatica di ciascuno dei quattro anni di corso. Le otto studentesse dovranno fare i conti con l’improvvisa notorietà, e non saranno solo le “brutte” a sperimentarne gli effetti negativi.
“E così a ogni nuova lista le etichette che normalmente identificano le ragazze della Mount Washington High in un milione di gruppi diversi – appariscenti, popolari, manipolatrici, perdenti, arrampicatrici sociali, atlete, svampite, brave ragazze e cattive ragazze, maschiacci e bombe sexy, puttanelle e gatte morte, vergini rinate, santarelline, secchione e scansafatiche, fumatrici di erba, emarginate, strane, imbranate e nerd, per nominarne solo alcune – si dissolvono. Sotto questo aspetto, la lista è utilissima. È in grado di suddividere l’intera popolazione femminile in soli tre gruppi distinti.
Le più belle.
Le più brutte.
Tutte le altre.”
“La lista è una profonda riflessione sulla femminilità, la complicità, le relazioni interpersonali, i disturbi alimentari e su che cosa significhi essere ‘nominate’. La bellezza e la bruttezza non sono solo una questione esteriore.” Publishers Weekly