Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Quando tacere, come parlare
Mai come oggi è stato facile comunicare e dare voce ai nostri pensieri attraverso l’uso delle parole. Twitter, sms, e-mail, post si moltiplicano e rimbalzano, circolano a una velocità tale da diventare irrecuperabili già pochi minuti dopo averli pubblicati – quelli aggressivi e tossici, trasmessi con la stessa impulsiva facilità di quelli amichevoli. La semplicità e la rapidità con cui possiamo esprimerci, insieme all’idea che esistiamo solamente se comunichiamo, ci hanno fatto dimenticare le virtù del silenzio e il potere delle parole. Sopraffatti da questo vortice compulsivo e comunicativo, dobbiamo imparare di nuovo a stare zitti, per acquisire la consapevolezza di ciò che proviamo prima di esternarlo, e a scegliere parole che restituiscano valore alla nostra comunicazione, per non rimpiangere di aver parlato.
Saper tacere è la forza nascosta della persona che agisce in piena coscienza, che sa ascoltare prima di dire e, poi, è in grado di esprimersi con saggezza, a ragion veduta, in modo pertinente. Che usa le parole giuste al momento giusto, ma sa anche non usarle affatto.
“Tacere permette di assaporare ciò che è. Nella musica, i silenzi sono importanti quanto le note. Senza il silenzio meditato, la musica potrebbe diventare rumore!
Proviamo a stare zitti, allora.”
“Questo libro ci interroga sul nostro modo di comunicare, per ritrovare parole che abbiano senso e peso.”
Cerveau et Psycho
Dai Commenti dei lettori di Amazon France:
“Sì, questo libro mi è piaciuto molto!!! Tutto ha un senso… pieno di risorse e di astuzie che mi possono essere utili ogni giorno a casa e sul lavoro: è prezioso. Grazie!”
“Tratta con intelligenza l’arte di aprire e chiudere la bocca per diventare completamente consapevoli di ciò che diciamo.”
“In questo periodo in cui si blatera e si ciarla, in cui sprofondiamo in discorsi futili e noiosi, gli autori ci propongono l’arte di vivere, di percepire e di nutrire la nostra interiorità.”