Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Messico. I coniugi Wilderness, Sigbjørn e Primrose, decidono di trascorrere una vacanza ad Acapulco anche per esorcizzare i fantasmi dell’uomo, un inglese che aspira a scrivere e beve così tanto da non riuscire nemmeno a firmare un documento. Eppure qualcosa va storto. Un piccolo contrattempo burocratico degenera e si ingigantisce fino ad assumere dimensioni metafisiche e a riattivare tutte le paure della coppia. Ogni poliziotto messicano diventa una minaccia, ogni turista un presagio, perfino ogni onda del mare rischia di sommergere la fragile psiche dei due personaggi. Scritto dopo Sotto il vulcano e basato su un viaggio in Messico fatto da Malcolm Lowry nel 1945, La mordida – e cioè il piccolo morso, la “bustarella”, in gergo messicano – è una nuova discesa agli inferi, fatta di allucinazioni e tremiti e paesaggi stravolti, un libro incompiuto che proprio nella frammentarietà trova una propria lucidissima visione dell’amore e della disperazione.
“Ci sono libri che trovano la propria dimensione nell’incompiutezza, perché inseparabili dalla persona dello scrittore, perché manifestazioni del suo stare al mondo e in quanto tali in continuo divenire, in perpetuo svolgimento…” Tommaso Pincio
Malcolm Lowry, nato a Birkenhead, in Inghilterra, nel 1909, da una ricca e morigerata famiglia di commercianti metodisti, nutrì da subito la passione per la vita di mare e per …