“Una favola per adulti, dove è in gioco il mistero dei rapporti umani” Raffaele La Capria
Regno delle due Sicilie, 1858. Alessandro, principe di Altomare, vive in isolamento, rinchiuso in un impenetrabile silenzio da quando l’amatissima moglie Chiara è morta a causa del vaiolo contratto subito dopo le nozze. Il giovane Eugenio, incapace di rassegnarsi all’idea che il fratello possa essere impazzito per il dolore, si rivolge al dottor Descuret, luminare francese che si occupa di studi sulla psiche umana. Interessato dal caso, il dottore decide di intraprendere il viaggio verso la dimora di famiglia degli Altomare, sulla Costiera amalfitana. Ma il dolore di Alessandro e il tentativo di diagnosi di Descuret vengono presto sviati dall’apparizione di una donna in cui alcuni sembrano rivedere la defunta Chiara. Chi sia veramente è tuttavia impossibile stabilirlo con certezza. Voci e punti di vista si intrecciano e la linea che separa fatto e sogno si fa via via più incerta, trasformando il romanzo in un’indagine sui fantasmi della mente e sull’impossibilità di distinguere realtà e allucinazione. La mescolanza di piani, l’attenzione a dettagli minuti ma rivelatori, la lingua preziosa e ricercata fanno di questo libro una sontuosa e raffinata partitura di parole e silenzi sapientemente orchestrati.