Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Un grande autore televisivo racconta il mestiere che sta dietro i programmi e i palinsesti, i flop e i picchi dell’Auditel. Un memoir ironico e feroce, popolato di personaggi in bilico tra entusiasmo e rassegnazione: “Resistiamo il più possibile, ci pagano un tanto a umiliazione”.
“- Sperperare le idee è peccato, non averle è reato.
- Il coreografo si offende se lo chiami coreografo.
- Il cantante per esibirsi chiede un tappeto orientale. Ma gli va bene anche falso.
- Servono idee nuove, astenersi competenti.
- Fantasticare su ciò che è possibile.
- Il ruolo femminile ci sarebbe, ma poi va scritto bene.
- Prima o poi ti diranno che serve un ospite di destra.
- Negli altri programmi vanno tutti gratis.
- Di sicuro attualmente non c’è neppure il giorno di messa in onda.
- Quasi nulla è più inutile del buonsenso nel nostro mestiere, forse solo le riunioni per i promo.
- La mia idea di massima è questa, ma va messa giù bene da voi autori.
- Tutte le trasmissioni memorabili si assomigliano tra loro, ogni trasmissione trascurabile è trascurabile a suo modo.
- Mai ordinare insalata al ristorante.”
Pietro Galeotti racconta un mondo di pareti dipinte tutte uguali e tutte male, dove ha trascorso la sua vita umana e professionale, scritto e firmato programmi di successo che tutti abbiamo visto e flop che non ha visto nessuno. Talk show, varietà, quotidiani, seconde serate, tv dei ragazzi, eventi, eventi speciali, sedicenti eventi, per arrivare infine dove si trova oggi: ancora in riunione.
- Quindi voi siete il regista?
- No, io scrivo.
- E perché?