Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
“A nostra lode o a nostro biasimo, non si può negare – dentro ognuno di noi c’è un cavallo selvaggio.”
Come si ricostruisce la vita di un giovane uomo? Jacob Flanders è cresciuto sulle coste battute dal vento della Cornovaglia e, nonostante le sue umili origini, è riuscito a entrare a Cambridge, a frequentare i circoli sociali più importanti e a divenire avvocato a Londra. Tuttavia, non riuscendo ad apprezzare la vita nella caotica capitale, decide di perseguire la sua passione per l’antichità e visitare la Grecia prima che il destino decida di portarlo altrove sul suolo d’Europa. La vita di Jacob è raccontata attraverso memorie, emozioni e percezioni degli altri: la corrispondenza con la madre, le conversazioni di un’amica, i pensieri e i ricordi delle donne che hanno affollato i suoi giorni. Straordinario allontanamento dalle forme tradizionali del romanzo, il libro narra con toni elegiaci una vita ordinaria e straordinaria al contempo. Come spiega nella sua introduzione Nadia Fusini, “se La stanza di Jacob è un romanzo importante, è di fatto questo il motivo: qui Woolf smonta la tradizione, e apre a un nuovo inizio. E lo fa non per vacuo amore di novità, ma perché con le sue antenne sensibili intercetta intorno a sé i vagiti del nuovo mondo che chiede di venire a rappresentazione. È in questo romanzo che Virginia Woolf prende a giocare col ritmo, secondo un movimento di variazione, ripresa e ripetizione che ha la profondità della scoperta kierkegaardiana”.
Virginia Adeline Woolf (Londra, 1882 - Rodmell, 1941) fu autrice di alcuni dei più importanti romanzi inglesi del Novecento, frequentò da giovanissima i maggiori artisti e letterati dell’età vittoriana. Agli …