“Li vedi quegli alberi?” le dice indicando il monte Toc, che sembra starsene accucciato dietro la diga. “Non noti niente di strano?” “No.” “Guarda bene. Le cime puntano verso il cielo?” “Be’, no. Puntano verso Erto e Casso. Sembrano piegate.” “Se non stanno in piedi gli alberi, non sta in piedi nemmeno la montagna.”
Dopo la visita al memoriale delle vittime del Vajont, Emanuela Da Ros non è più riuscita a togliersi dalla mente quel quaderno di scuola estratto dal fango, il quaderno di Marinella. E ha sentito la necessità di far rivivere quella bambina e i suoi sogni, perché i bambini di oggi sappiano che cos’è successo allora e non si ripetano gli errori del passato.