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Corrado Genito è un ex agente per la sicurezza dello stato finito in prigione “per aver voluto salvare con tutti i mezzi, soprattutto quelli illeciti, l’ostaggio di un sequestro e, diciamolo, per scoparsi alla grande la moglie del rapito, l’ex Miss Sorriso Maretta Zara. Per lei, e per i soldi in ballo, una montagna di soldi, s’era lanciato in una strategia sbagliata”. A farne le spese, il vecchio collega ispettore della Omicidi, nonché suo migliore amico, Francesco Bagni, che era rimasto a terra condannando Genito a lunghi anni di galera e a un indomabile “corpo a corpo con la tristezza”.
I servizi segreti, però, lo fanno evadere perché solo lui è in grado di portare a termine una missione: deve infiltrarsi all’interno dei due clan ’ndranghetisti che detengono il potere in un paesino fra Milano e Varese, Ranirate. Per tutti gli anni ottanta e novanta gli Spanò e i Corallo si sono combattuti a suon di brutali omicidi, ma da qualche tempo sembrano volere la pace – e l’imminente matrimonio fra “Kurt” Spanò e la bella Ada Corallo dovrebbe sancirla. Una pace cercata in nome degli affari che contano, e naturalmente tocca a Genito scoprire quali siano. Per riuscirci i servizi gli danno carta bianca, così lui si inventa un metodo di infiltrazione inedito: la strategia del gambero.
Piero Colaprico riprende, con la forza propulsiva dei nuovi inizi, due suoi celebri personaggi e li colloca nel presente, in una Milano con la sua “tranquilla” provincia, entrambe legate a doppio filo ai clan ’ndranghetisti del Sud.
Un romanzo criminale avvincente, dove la penna dello scrittore noir s’intreccia a quella del grande giornalista per dare vita, in un crescendo di azione e pericoli, di colpi di scena e intrecci sotterranei, a una storia di luci e ombre dal fortissimo sapore di verità.
Vola leggero come una farfalla, pungi forte come un’ape, ma non farti avanti, cammina all’indietro come i gamberi.
Piero Colaprico, vive a Milano, è scrittore di gialli e inviato speciale di "Repubblica", per il quale segue numerose storie di criminalità e corruzione (è l'"inventore" del termine Tangentopoli) e …