Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Il biliardo è una faccenda di muscoli e di cuore, dovevi imparare da solo, a suon di mazzate e sconfitte, come uscirne vivo”
La vita di Dino è composta di perfette geometrie: le costellazioni dei ciottoli con cui di giorno pavimenta le strade; la precisa meccanica del biliardo, a cui ogni sera gioca per ore con il suo amico e maestro Cirillo; e i confini della casa, che condivide con la moglie Sofia. Quella robusta architettura sembra poter resistere a tutte le intemperie, ma due notizie, opposte per carattere – come un bizzarro connubio tra bene e male –, la penetrano e incrinano, fino a farla lentamente cedere: l’inatteso arrivo di un figlio, e il nero catrame dell’asfalto. Dino dovrà abbandonare la sua pace, la metodica composizione delle sue giornate. Dovrà combattere, sorprendersi, soffrire, affrontare un incubo, e comprendere infine che la resistenza e la precisione delle sue geometrie erano soltanto un’apparenza.
“Acchito, sostantivo maschile. Dal francese acquitter, derivato di quitte, ‘libero’, che viene dal latino quietus. Nel gioco del biliardo, la mossa con cui un giocatore si acchita; anche la posizione della palla all’inizio del gioco.”
Pietro Grossi (Firenze, 1978) ha pubblicato con Sellerio la raccolta di racconti Pugni (2006, vincitrice di numerosi premi letterari, tra cui il premio Piero Chiara e il premio Campiello Europa …