Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
Il Cairo, autunno 1914: l’archeologo Thomas Edward Lawrence entra a lavorare nei servizi d’intelligence britannici. In breve, i comandi militari di stanza in Egitto si accorgono delle sue eccezionali capacità. È l’inizio di una saga che nel giro di qualche anno trasformerà il giovane e sconosciuto sottotenente gallese nell’epica figura di Lawrence d’Arabia. La sua è una missione ai limiti dell’impossibile: avvicinare i capi arabi (a cominciare dall’emiro Feisal) e convincerli a scatenare la guerra per bande contro i turchi nella penisola arabica e nella Mezzaluna fertile. Tra il 1916 e il 1918 la “rivolta nel deserto” si estende a macchia d’olio in tutta l’area, la svolta decisiva che provoca la sconfitta dell’Impero ottomano nel corso del primo conflitto mondiale. Ma Gran Bretagna e Francia, gli imperi coloniali più potenti dell’epoca, usciti vittoriosi dalla Grande guerra, non puntano affatto all’indipendenza degli arabi.
Al contrario, il patto Sykes-Picot (1916) e le conferenze di Sanremo (1920) e del Cairo (1921) assicureranno a Londra e a Parigi nuove forme di dominio politico, militare ed economico sugli immensi territori che si estendono tra il Mediterraneo, il Golfo Persico e il Mar Rosso. Prende così forma l’“invenzione” del Medio Oriente, ovvero la causa principale del disastro geopolitico a cui assistiamo anche al giorno d’oggi, a un secolo da quegli eventi. Nel sacro nome dell’oro nero e in totale spregio alle legittime aspirazioni delle popolazioni arabe.
Grazie ai molti fascicoli raccolti e analizzati negli archivi britannici di Kew Gardens, Amodeo e Cereghino affrontano con stile giornalistico le complesse vicende mediorientali degli anni tra il 1914 e il 1921, e il ruolo non sempre lineare svolto da Lawrence d’Arabia in quel difficile contesto. Oltre ogni mito e leggenda.
Lawrence era un onesto colonialista figlio del suo tempo e operò per tutelare il potere della Corona dei Windsor. Ma le conseguenze delle sue vittorie andarono molto oltre: il Medio Oriente fu in quel momento letteralmente inventato, piantando al suo interno una serie di bombe a orologeria etniche, religiose, politiche, economiche. Ordigni devastanti che sono poi esplosi uno dopo l’altro.
Fabio Amodeo (1945-2016), giornalista e scrittore, ha lavorato in vari quotidiani e periodici italiani. È stato docente di Storia della fotografia all’Università di Trieste. Ha pubblicato: Il gatto (Mondadori, 1991), …
Mario José Cereghino si occupa di archivi statunitensi e britannici. Ha pubblicato Che Guevara Top Secret (con Vincenzo Vasil; Bompiani, 2006), Tango Connection (con Giuseppe Casarrubea; Bompiani, 2007), La fine …