Le confessioni della carne è il quarto e ultimo volume della Storia della sessualità ed è l’atto conclusivo, quello che ci permette di seguire la direzione del pensiero di Foucault alla fine della sua vita e chiude una delle più grandi riflessioni dell’Occidente.
Nella ricerca sulla costituzione del soggetto nel mondo antico, qui l’attenzione si sposta alle regole e alle dottrine elaborate dai Padri della Chiesa, tra il ii e il iv secolo. Attraverso una serie di incursioni nella dottrina cristiana, Foucault fa dunque emergere le progressive discontinuità rispetto alla filosofia stoica ed ellenistica, e la creazione di un rapporto del tutto nuovo tra il soggetto e la verità che prevede sofisticate tecnologie del sé. Le trasformazioni del concetto di peccato e di colpa, inscritti ormai nella struttura umana, faranno nascere così un “soggetto del desiderio” che dominerà la morale cristiana dei secoli successivi e poi tutta la storia occidentale.
“Bisogna comprendere la ‘carne’ come un modo di esperienza, vale a dire come un modo di conoscenza e di trasformazione di sé da parte di se stessi.”
Dopo più di trent’anni di attesa, esce una pietra miliare del pensiero occidentale: il quarto volume della Storia della sessualità.