Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Abbiamo costruito un mondo che ci assomiglia, dove per crescere bisogna indurirsi.”
Il tasso di suicidio negli adolescenti è in crescita in molti paesi del mondo occidentale e costituisce una tra le prime cause di decesso tra i giovani. Paolo Crepet indaga, descrive e analizza un fenomeno che la cultura sociale moderna tende a rimuovere, forse perché vittima di tabù che non permettono ancora di metterlo a fuoco. A partire dal concetto di morte nella prima adolescenza, Crepet arriva a interrogarsi sull’influenza che i mezzi di comunicazione possono avere nella perdita di senso della vita da parte dei ragazzi, e ci consegna così un libro piccolo ma indispensabile, un invito a fermarci e a guardarci intorno per chiederci se davvero va tutto bene. Dentro questo gesto di consapevolezza si nasconde un invito ad ascoltare gli altri e noi stessi: forse l’unico vero modo di fermare i pensieri più bui prima che prendano forma, un gesto di genuina umanità che non dovremmo mai abbandonare.
Paolo Crepet (Torino, 1951), psichiatra e sociologo, è un esperto nel campo della ricerca sul tentato suicidio, dell’epidemiologia psichiatrica e della psichiatria sociale. Con Feltrinelli ha pubblicato anche: Psichiatria senza …