Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Il calcio moderno negli ultimi vent’anni è stato protagonista di uno straordinario sviluppo economico e tecnologico, superando qualunque crisi – dallo scoppio della bolla della New Economy ai postumi del fallimento di Lehman Brothers – e anzi incrementando il proprio giro d’affari e la propria penetrazione nei mercati internazionali. Ma questa cavalcata, all’apparenza inarrestabile, ha generato anche una forte polarizzazione, con l’avvento di vere e proprie corporation sportive, e ha prodotto disuguaglianze e squilibri via via più marcati.
La prima grande recessione abbattutasi sul sistema a causa della pandemia ha reso il calcio più vulnerabile, facendone il campo di battaglia di fondi di investimento, broadcaster, imprese di telecomunicazione e giganti del web, pronti a spendere enormi somme per accaparrarsi squadre o asset nevralgici, come i diritti tv, e i relativi dividendi.
Lo sport di vertice, e i club calcistici in particolare, sono diventati ancor più che in passato l’oggetto del desiderio dei governi autocratici, interessati a farne piattaforme mediatiche per legittimarsi a livello geopolitico, alimentando non di rado episodi di sportswashing. Il calcio si è così tramutato in una sorta di faglia democratica messa in pericolo da una deriva oligarchica.
Il conflitto è in atto su diversi fronti. E sarà sempre più aspro nel prossimo futuro: tra chi ambisce a edificare un calcio elitario e orientato allo show business e chi, nel solco di ciò che è stato il calcio popolare dei Maradona e dei Paolo Rossi, auspica il ritorno a un modello più sostenibile, con meno sprechi e mega-ingaggi, che riconosca e valorizzi il ruolo dei tifosi. Chi vincerà in questo scontro? Quale volto avrà il football fra dieci anni? Sarà quello virtuale della PlayStation, quello ovattato degli stadi-teatro o quello delle curve gremite e festanti?
Da Maradona al metaverso, un’inchiesta sui protagonisti della deriva autoritaria e oligarchica che minaccia di trasformare per sempre il calcio.
Cosa ne sarà da qui al 2030 dello sport più amato e praticato del pianeta? Il pallone scivolerà sempre più nei pixel del mondo digitale o rimbalzerà ancora fra i vicoli delle città e nei campetti di periferia?
Marco Bellinazzo (Napoli, 1974) è giornalista e scrittore. Laureato in giurisprudenza all’Università Federico II, dal 2004 è a “Il Sole 24 Ore”. Esperto di economia e finanza, si occupa in …