Uno dei più radicali e influenti pensatori contemporanei
ci dà le coordinate per mappare e decodificare l’assurdo quotidiano.
Perché non siamo più nel Reale, ma nell’Iperreale.
Non siamo più nella Storia, ma nella Non-storia.
Non abitiamo più l’era del Politico, ma del Transpolitico.
“L’enigma si è capovolto: una volta era la Sfinge che poneva all’uomo la domanda dell’uomo, che Edipo ha creduto di risolvere, che tutti
noi abbiamo creduto di risolvere, oggi è l’uomo che pone alla Sfinge, all’inumano, la domanda dell’inumano, del fatale, della disinvoltura del mondo verso le nostre azioni, della disinvoltura del mondo verso
le leggi oggettive. L’oggetto (la Sfinge), più sottile, non risponde.
Ma bisogna pure che disobbedendo alle leggi, eludendo il desiderio, risponda in segreto a qualche enigma. Che cosa resta se non il volgerci dalla parte di questo enigma?”