Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Una storia di basket che celebra la nostra capacità di credere ancora nella vita.” La Lettura - Corriere Della Sera
Saša Belov e Kevin Joyce inseguono un sogno: vincere la medaglia d’oro del basket alle Olimpiadi di Monaco. Uno si è allenato a Stalingrado, l’altro a Pearl Harbor. Due squadre, due culture, due mondi contrapposti. Ma Monaco ’72 è anche la scena di una strage spaventosa: undici atleti israeliani cadono sotto l’attacco terroristico di Settembre Nero. Un lutto che dev’essere riassorbito in fretta, proprio per fare spazio alla sfida tra le due superpotenze. E quando si arriva a quello scontro conclusivo, Usa-Urss sarà una partita memorabile, per sempre legata ai tre secondi più leggendari, contraddittori e ingarbugliati della storia dello sport. Molti anni dopo, inchiodato davanti alla replica notturna di quei quaranta minuti, il narratore viene sbalzato in un mondo che non esiste più, riportato alle estati della sua infanzia nel campetto di pallacanestro. Insieme a lui, stiamo con Kevin Joyce e Saša Belov in una partita che incolla alla pagina fino a quei controversi tre secondi finali.
Alternando epica e racconto intimista, spionaggio, tragedia e spigliata commedia d’amore, Emiliano Poddi scrive di sconfitte impossibili da accettare e di vittorie che si scontano come condanne. Un romanzo in cui il palleggio risuona “come il battito del cuore”.
Emiliano Poddi è nato a Brindisi nel 1975. Autore teatrale e radiofonico, ha scritto i romanzi Tre volte invano (selezione Premio Strega), Alborán e, per Feltrinelli, Le vittorie imperfette …