Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Esistono tanti libri che parlano di leadership, ma trovare la definizione di un concetto così vasto e spesso abusato è difficile. Giuseppe Morici ha visto dall’interno tante grandi aziende e con la leadership ha fatto i conti da ogni prospettiva. Con l’esperienza ha capito una cosa: essere leader significa sapersi rendere non indispensabili. Un buon capo intercetta talenti e crea le condizioni migliori affinché le capacità altrui possano maturare e svilupparsi. Ecco perché la leadership, in fondo, è l’arte di scomparire. Nel saper occupare la scena nella giusta misura, però, non c’è nulla di facile: come tutte le arti, anche questa richiede ingegno, tecnica, pratica e tanta fatica.
Dopo il successo di Fare marketing rimanendo brave persone e Fare i manager rimanendo brave persone, questo libro affronta il livello più alto della vita aziendale ed esplora il territorio della leadership, del ruolo del capo-azienda: meglio leader che sappiano fare o leader che sappiano delegare? Capi carismatici oppure operativi? Meglio la strategia o l’esecuzione? Come combinare la gestione del presente con il disegno del futuro? Sono più importanti la diversità e l’inclusione oppure l’omogeneità dei valori e di una certa idea del mondo?
Con il suo consueto taglio umanistico e la sua visione integrale e ostinatamente non tecnica delle cose, Morici indaga le relazioni tra leader, obiettivi e comunità, arrivando alla conclusione che il dovere del leader, forse, è quello di occuparsi di ciò che non c’è, lasciando agli altri la gestione di tutto il resto e assicurando così un futuro all’azienda. E non solo.
La vera leadership è quella che ne genera altra. È l’arte di scomparire, creare spazio per il talento altrui e non rendersi mai indispensabili.
Giuseppe Morici è un manager che ha lavorato nel marketing, nella consulenza e poi come direttore generale e amministratore delegato in diverse aziende tra cui Procter & Gamble, Monitor, Barilla e Bolton. …