L'importanza di far l'onesto

Una commedia frivola per gente seria

di Oscar Wilde

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“Un feroce idillio, in cui la mancanza di moralità è eroe e unico personaggio” Mary McCarthy

La sera della prima londinese di questa commedia, il marchese di Queensberry si presentò con un mazzo di ortaggi per Oscar Wilde. Era il 14 febbraio 1895 e la vita di Wilde stava per cambiare in maniera inaspettata, per via dello scandalo provocato dall’opposizione di Queensberry alla relazione tra il figlio, Lord Alfred Douglas, e il drammaturgo. Wilde aveva saputo delle cattive intenzioni del marchese e fece in modo che non fosse ammesso a teatro. La serata andò bene e la commedia fu un gran successo, ma Wilde non sarebbe riuscito a tenere Queens­berry alla larga a lungo.
L’importanza di far l’onesto è anche l’ultima commedia di Oscar Wilde. La più divertente. Una commedia degli equivoci assurdamente mordace. Uno dei testi più rappresentati al mondo, ora in una nuova traduzione attenta soprattutto alla natura performativa del testo.
Al tramonto della società vittoriana, l’irlandese Wilde mette alla berlina i costumi, le maschere dell’alta (e non solo) società inglese e i paradossi delle relazioni amorose. Ma non rinuncia di certo a commentare la politica: d’altronde, il piccolo Ernest viene trovato in una borsa nera dimenticata alla Victoria Station... proprio come la bomba esplosa nello stesso luogo qualche anno prima.
Wilde allo stato puro: dietro le maschere ci sono altre maschere, la verità è tutta in superficie.

 

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Oscar Wilde

Oscar Wilde, figlio di una poetessa, nasce a Dublino nel 1854. Compiuti studi classici nella sua città e a Oxford si reca a Londra, dove per l'ingegno brillante e le …

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