Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
di Saffo
‟Questo libro raccoglie l'opera superstite di Saffo di Lesbo, poetessa greca vissuta nel VI secolo a.C. Salvatore Quasimodo tradusse alcuni di questi frammenti (Edizione di Corrente, Milano 1940, poi in Lirici greci, Mondadori, Milano 1944). Questo libro ne riproduce i testi, 1-19; i titoli preposti ai frammenti tradotti sono di Quasimodo. Sue sono anche le note. Mie sono le traduzioni degli altri frammenti, 20-125: lavoro di bulino e di lima su testi già apparsi in Lirici greci, Guanda, Milano 1982. Mie sono le note finali. Dagli eruditi antichi, le canzoni di Saffo furono raggruppate in nove libri, a seconda della formula ritmica del comporre: il primo libro comprendeva i canti in strofe saffica (tre endecasillabi saffici seguiti dal più breve adonio); l'ultimo libro era consacrato agli epitalami, canti corali eseguiti in occasione delle nozze.”
Ezio Savino
‟Quale dolce mela che su alto
ramo rosseggia, alta sul più
alto; la dimenticarono i coglitori;
no, non fu dimenticata: invano
tentarono raggiungerla…”
Saffo (Lesbo, secc. VII-VI a.C.), lasciata prestissimo l’isola natale per la Sicilia, alla fine tornò in patria dove guidò un tiaso di fanciulle, una sorta di comunità religiosa-pedagogica rivolta al culto …