Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Dopo Lo scannatoio, non s’è fatto di meglio” Louis-Ferdinand Céline
Settimo pannello del ciclo dei Rougon-Macquart, iniziato nel 1871 con La fortuna dei Rougon e che si concluderà venti anni più tardi con il Dottor Pascal, Lo scannatoio (1877) è il primo “romanzo sul popolo che non menta, e che abbia lo stesso odore del popolo”. Quando inizia a uscire sulle pagine del “Bien publique”, nell’aprile del 1876, il romanzo viene immediatamente accusato di oscenità. Il successo è enorme, senza precedenti: trentotto ristampe nel 1877, altre dodici l’anno seguente. Inizia l’era dei bestseller. Per Stéphane Mallarmé, il libro non è solo lo specchio di un’epoca di ricerca e rinnovamento, in cui l’arte si ritrova incapace di rappresentare e assecondare le convenzioni e le ipocrisie della gente perbene, ma è anche “un eccezionale esperimento letterario”, in cui la “verità diviene la forma popolare della bellezza”.
Émile Zola (Parigi, 1840 - 1902), considerato il fondatore del naturalismo letterario, riuscì a fondere il realismo psicologico e sociale di stampo scientifico con una narrazione trascinante e torrenziale, culminata …