L’uomo di verità è un tentativo di rileggere l’intero territorio
umano (linguaggio, simbolismo, socialità, cultura, conoscenza) e tutti i saperi
relativi (dalla psicologia dell’età evolutiva alla genetica, dalla filosofia
alla linguistica, dalla sociologia al cognitivismo) attraverso le metodologie,
le ipotesi, le sperimentazioni delle neuroscienze. Si tratta di un’impresa
formidabile per la vastità del territorio esplorato e per la chiarezza della
trattazione, per la coerenza e la sicurezza del disegno d’insieme e per la
ricchezza e l’originalità delle proposte e delle soluzioni che di volta in
volta vengono avanzate.
Più in dettaglio, Changeux intende spiegare tutta la multiforme gamma delle
attività umane in termini di attivazione di circuiti neuronali in occasione di
una data esperienza, loro fissazione e stabilizzazione, loro richiamo e
riattivazione nel corso di analoghe situazioni, loro selezione, conferma o
modifica, e definitivo "stoccaggio" in forma di memoria, conoscenze
acquisite e comportamenti disponibili. Di qui nascerebbe il comportamento umano,
dai gradini più elementari (singole percezioni, ricordi, performance di
riconoscimento di oggetti) a quelli più elevati (elaborazioni di ipotesi
cognitive, concatenazioni linguistiche, formulazione di conoscenze), per
giungere infine alla costruzione di vere e proprie teorie scientifiche. Le
ricerche odierne sul cervello e le ipotesi teoriche che le supportano
consentirebbero già, secondo Changeux, di riformulare il problema del pensiero
e della verità in termini di fisiologia: la ricerca della verità non sarebbe
che la manifestazione suprema e più perfetta del funzionamento del nostro
cervello.