“Il bene prevale numericamente sul male, ma non sa fiutare il pericolo”
“Ci fu un attimo di silenzio e si sentirono solo le cicale. Poi dalla gola di Drago uscì un lungo grido isterico: ‘Ma come cazzo fa un cristiano a proteggere gli infedeli?’. L’uomo in mimetica si mise a battere il calcio del mitra sul terreno. Fermo sull’uscio, Gojko guardava muto, con le mutande abbassate. Dentro, qualcuno piangeva, probabilmente donne. Quando partì la raffica e il vecchio si accasciò di traverso sulla stuoia con la scritta Dobrodošli, ‘benvenuti’, l’espressione di disarmato stupore gli si era già fissata, definitivamente, sulla bocca e sugli occhi. […] Drago e il vecchio Gojko divennero per me l’immagine stessa del dualismo chiave di quella guerra: la spavalda astuzia del male e l’inerme cecità del bene. Da allora, tutto ciò che avevo visto in Bosnia si illuminò di significato nuovo e semplice.”