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Quando allo scoccare della mezzanotte Saverio compie diciott’anni, come in un racconto di Dickens, viene visitato da un’apparizione che gli conferisce il diritto di voto. “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”: ma da subito lui si dichiara inadeguato, riluttante e scettico nei confronti di questo superpotere.
Tuttavia Saverio cresce e vota, ed ecco che vediamo scorrere gli ultimi vent’anni di politica italiana attraverso gli occhi di un elettore distratto, sempre più (auto)critico verso sé stesso, l’elettorato e il suffragio universale. Fino all’ascesa del populismo, fino alle ultime elezioni politiche e alla conseguente crisi definitiva, quando si chiede: come posso io, semplice elettore, sabotare dall’interno questo sistema votato al disastro? È così che Saverio avanza la proposta di una riforma elettorale rivoluzionaria: democraticizziamo l’elettorato, votandolo. Perché se la democrazia è governo del popolo, non è vera democrazia se non puoi scegliere da quale popolo farti governare!
Ma, mentre tenta goffamente di portare avanti la sua proposta, Saverio scopre alcune scottanti verità sulle nuove caste e sui poteri occulti...
Con la sua satira sferzante e paradossale, Saverio Raimondo sovverte luoghi comuni e verità acquisite per riflettere in modo anticonvenzionale, dissacrante e divertente sui diritti e i doveri del popolo sovrano, e sul senso profondo della democrazia.
“Vuole spiegare al nostro pubblico in cosa consiste la sua proposta di legge?”
“È semplice: dato che in una democrazia il potere viene esercitato dal popolo, questo popolo dovrebbe essere eletto dai cittadini. Altrimenti siamo in un regime.”
Saverio Raimondo è nato nel 1984. Esordisce come autore a 18 anni per Serena Dandini. Nel 2007 fa le prime sperimentazioni in tv su un remoto canale satellitare; al 2009 …