Carvalho e Biscuter, come due novelli Don Chisciotte e Sancho, Phileas Fogg e
Jean, si sono lasciati dietro il nido di vipere afghano e sono giunti a Bangkok,
luogo mitico nel passato del detective, scenario di Gli uccelli di Bangkok.
Imbarcati su una nave di crociera, l’uno come interprete e l’altro come
cuoco, il loro viaggio prosegue, con una breve sosta a Singapore, verso Bali, ma
tappa dopo tappa hanno accumulato troppi nemici e sono nuovamente costretti alla
fuga da un’Indonesia assediata dal terrorismo. In Australia fanno la
conoscenza di un basco pieno di segreti, ex membro dell’Eta, sulla cui barca a
vela attraversano l’Oceano Pacifico diretti in Sud America. Dal Cile
raggiungono l’Argentina, seguendo il cammino già solcato da Neruda nel suo
esilio. Lì Carvalho recupera ambiente e amicizie del tempo di Quintetto di
Buenos Aires, tra cui un bizzarro ex torturatore sentimentale. Scesi fino
alla Terra del fuoco, sostano in Brasile, dove incontrano l’operatore di una
Ong che dà loro un passaggio su un charter diretto a Dakar, e fa loro da guida
nel deserto africano, fino ad Alessandria. Da qui fanno ritorno in patria, dove
li attende una sorpresa. Per gli appassionati lettori delle avventure di Pepe
Carvalho, la sorpresa invece è l’evoluzione dei personaggi nel corso
dell’ultima, definitiva, impresa. Mentre Biscuter sembra rafforzarsi e
diventare sempre più indipendente, rivelandosi quasi il vero protagonista, il
detective di Barcellona diviene ancor più malinconico: ormai il mondo gli
appare detestabile e il suo pessimismo prende il sopravvento. Infatti nel finale
non sarà Carvalho, ma il suo fido aiutante a voler portare avanti ostinatamente
la battaglia contro i mulini a vento.
Oltre a offrirci un romanzo avvincente, con Millennio, Manuel Vázquez
Montalbán ci consegna, attraverso gli occhi di Carvalho e Biscuter, una visione
vivida e inquietante del mondo attuale. Un classico contemporaneo.