Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
La biodiversità italiana, figlia dei venti. Italian Biodiversity, Daughter of the Wind
Questo è, innanzitutto, un libro sulla bellezza, su tutta la bellezza che continua a essere il patrimonio del nostro paese. Una bellezza visibile. Una bellezza che si tocca. Una bellezza che comincia dalla biodiversità, dalla varietà veramente immensa di organismi vegetali e animali. Una bellezza che ha a che fare con i venti che spirano, buoni, nel mare chiuso e si fanno più dolci dentro la cornice protettiva dei monti e delle colline.
Il prosciutto di San Daniele non avrebbe la sua fragranza senza la Bora che si infrange contro le Dolomiti e la pasta buona si fa a Gragnano nella galleria del vento perché lì la brezza di Castellammare di Stabia si incontra con l’aria fresca del Vesuvio. I venti che portano la risposta della bontà e della bellezza. Eccoli. In questo libro impariamo di quante sfumature è fatta la biodiversità italiana. E lo impariamo regione per regione, prodotto per prodotto. Ma anche paesaggio per paesaggio, città per città come se bontà e bellezza volessero anche luoghi e nomi. Luoghi e nomi di una magia tanto semplice quanto delicata. Come semplici e delicati sono i diversi “caratteri” degli italiani di cui ci racconta Alessandro Baricco. Ed è questa un’urgenza che torna a livelli diversi, negli interventi di Paolo Crepet, di Carlo Petrini, di Vittorio Sgarbi e di Giovanni Soldini.
Ricco di mappe, numeri sorprendenti (lo sapevate che ci sono in Italia 63 razze caprine autoctone e 538 cultivar di olive?), curiosità preziose (la terra riscaldata che fa crescere l’asparago violetto nella piana di Albenga), testimoni attivi della biodiversità. Nel blu è un libro necessario, un antidoto a tutte le forme di catastrofe, fra le quali va annoverata l’ignoranza, e massimamente l’ignoranza della terra chiamata Italia.
“Sembra un paradosso, in un paese di tanta bellezza ci siamo così abituati a guardare al brutto fino a perdere le speranze. Noi, tocca a noi. Noi salveremo l’Italia e ce la faremo, aiutati da tanta bellezza, se torneremo a essere capaci di guardarla, capirla, gioirne, narrarla e, perché no?, venderla.” Oscar Farinetti
Natale Oscar Farinetti, detto Oscar, è un imprenditore. Nato ad Alba, capitale delle Langhe, nel 1954, comincia nel 1978 a lavorare con il padre nel supermercato Unieuro. A metà degli …