Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Un ritratto ilare e piuttosto impietoso del mondo letterario italiano” Sergio Pent, Tuttolibri, La Stampa
Sara Brivio viaggia per le capitali europee, compra prime edizioni autografate dei romanzi del cuore, cena in ristoranti stellati. Ma soprattutto si gode il sole integrale nel giardino della sua villa nel centro di Milano. Insieme a lei, nude come lei, le due amiche più care, Elena e Fanny, scrittrici. Anche Sara è una scrittrice, conosciuta solo da un ristretto pubblico di lettori affezionati. Divorziata, evitata come la peste dall’unica figlia, fino a non molto tempo prima viveva da sola in uno squallido appartamentino, tirando avanti a fatica con poche migliaia di copie vendute per libro. Poi ecco arrivare un’immensa, inattesa eredità. La soddisfazione più grande che le ha permesso di togliersi? Il Premio Brivio: in palio mezzo milione di euro per un vincitore che come Sara, Elena e Fanny dev’essere un eterno escluso; e una cocente umiliazione, invece, per qualche detestatissimo solito noto del jet set editoriale. Come Daniele Castagnèr, alias El Panteròn, avido e spregiudicato autore di inconsistenti spiritual-gialli, con un’igiene incerta, una passione per sgargianti camicie fuori moda e un passato che si intreccia a quello di Sara e delle sue amiche. Mentre la finale del premio si avvicina, prende forma con la verve e lo stile tagliente e ironico di Piersandro Pallavicini un comico atto di critica al piccolo mondo letterario, a cui si contrappone la passione inalienabile e salvifica per la scrittura e la lettura.
Piersandro Pallavicini è nato a Vigevano nel 1962. È docente all’Università di Pavia, dove svolge ricerche nel campo della nanochimica inorganica. Con Feltrinelli ha pubblicato i romanzi Madre nostra che …