Novità Feltrinelli
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Di fronte alle drammatiche sfide del presente, la Costituzione ha ancora risposte adeguate da dare? I suoi principi sono applicabili a situazioni nuove, un tempo imprevedibili? Il dubbio non è irragionevole. Ma il fatto che sia un programma per il futuro, pensato e costruito intorno a valori essenziali e senza tempo – la persona umana e la sua dignità –, rende ancora possibile ricavare dalla Carta fondamentale indicazioni forti persino riguardo a questioni inedite, quali quelle derivanti dal flusso ininterrotto di persone in fuga da guerre, morte, miseria, in cerca di pace e lavoro.
I punti di riferimento per orientarsi, se non per risolvere definitivamente problemi complessi e mutevoli, sono molteplici. In particolare, il principio di laicità, prima regola per una convivenza possibile. Un principio legato in modo indissolubile al rispetto della persona, della sua sfera di libertà, della sua coscienza inviolabile e della sua autodeterminazione. Dignità della persona si coniuga poi con eguaglianza, parola chiave, vessillo delle rivoluzioni settecentesche d’America e d’Europa, che oggi non è solo parità di fronte alla legge, divieto di trattamenti discriminatori, ma obiettivo da raggiungerecon la rimozione degli ostacoli che generano diversità. La dignità della persona è inscindibile dalla centralità del lavoro sul quale la Repubblica si fonda e dall’istruzione, presupposto essenziale della democrazia.
C’è una coerenza di fondo in questo programma. Non è tuttavia difficile manipolare i concetti secondo la convenienza politica: persino parole come libertà, eguaglianza, legalità, costituzionalismo, imparzialità, onore, diritti e doveri, dignità della persona e riservatezza possono essere usate in modo da neutralizzarne il valore o capovolgerne il significato. Come avviene oggi, in particolare con il concetto di democrazia, impropriamente inteso come dominio della maggioranza. È allora necessario colmare un divario di conoscenza, che è divario di potere, poiché l’ignoranza è da sempre appannaggio del popolo schiavo. La conoscenza della Costituzione è il punto di partenza per un popolo che si voglia libero.
Lorenza Carlassare – la prima donna che ha ricoperto una cattedra di Diritto costituzionale in Italia – è professore emerito di Diritto costituzionale all’Università di Padova. Delle sue opere, oltre …