Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Il corso impetuoso della storia Kapuściński l'ha conosciuto come pochi altri. Dove c'erano rivoluzioni, guerre, imperi in disfacimento o movimenti in ascesa, lui c'era per vedere, documentare, raccontare. Qui – in questo libro progettato poco prima della sua scomparsa – è la storia stessa a essere direttamente in primo piano: il suo senso, il suo potere sulla vita dei singoli esseri umani, le occasioni di riscatto che pure sa offrire. E il suo impatto sul secolo che è da poco cominciato.
Tornano in queste riflessioni alcuni dei luoghi che sono stati lo scenario di libri indimenticabili, come l'Africa o la Russia. Ma emergono anche regioni del mondo che non erano state raccontate prima, come le coste americane del Pacifico e soprattutto l'America Latina, il ‟laboratorio del nuovo secolo” su cui Kapuściński aveva raccolto molto materiale e a cui aveva progettato di dedicare un libro che non ha fatto in tempo a realizzare.
‟Questi testi – scrive nell'Introduzione la curatrice Krystyna Stràczek – mostrano Kapuściński non solo nei panni di reporter e scrittore, ma dimostrano la sua stupefacente conoscenza del destino e della cultura dei paesi che visitava (non a caso si era formato come storico). Non sono però una mera dimostrazione di erudizione. Kapuściński richiama i fatti per interpretarli, per mostrare paralleli storici e culturali, e per prevedere il futuro.”
Ryszard Kapuściński è nato a Pinsk, in Polonia orientale, oggi Bielorussia, nel 1932, ed è morto a Varsavia nel 2007. Dopo gli studi a Varsavia ha lavorato fino al 1981 …