Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Da anni si riaprono inchieste, si varano nuove commissioni, si spera nella consultazione dei documenti desecretati. Attorno alla tragedia del sequestro di Aldo Moro, i polveroni sollevati sono stati innumerevoli. Mi chiedo quanti siano stati provocati da chi cercava la verità e da chi invece cercava di nasconderne una parte. [...] La giustizia. Tutti ne parlano. Ne parlavamo anche noi allora, giustizia sociale, equità, teologia della liberazione. Ancora una volta era il futuro a dominare la scena. Oggi a sentirne parlare la giustizia somiglia più alla vendetta. [...] Se oggi qualcuno mi chiede dov’è la verità, o dov’è la giustizia, io rispondo: sotto l’albero della parola.” (Adriana Faranda)
A 37 anni dalla morte di Aldo Moro torna con una nuova, appassionata e dolente introduzione della protagonista, il fondamentale testo di Silvana Mazzocchi che narra il percorso umano e politico di Adriana Faranda, ex dirigente della colonna romana delle Br. Un intenso racconto che ripercorre le scelte che portarono la donna alla lotta armata e successivamente a dissociarsene con forza, attraverso l'ammissione dei propri errori e responsabilità. Una ricostruzione rigorosa e appassionante, densa di particolari mai rivelati prima, di quello che accadde nella galassia terroristica prima e dopo il 16 marzo 1978. L'occasione perfetta, anche grazie alle toccante voce di Adriana Faranda che risuona nella sua nuova introduzione, per riflettere sul passato guardando al nostro precario presente. Numero di caratteri: 443.476
Silvana Mazzocchi è nata e lavora a Roma. Scrittrice e firma storica de “la Repubblica”, tra le sue opere ricordiamo Mostro da niente (Baldini&Castoldi 1993), Vite d’azzardo (Sperling & Kupfer …