Questo è un romanzo fatto di passi, passi che si allineano uno dopo l’altro, sempre più veloci, nonostante tutto. È la storia di Samia, una ragazzina di Mogadiscio che ha nel sangue la voglia di correre, e ogni giorno sfreccia per le strade della sua città insieme ad Alì, amico del cuore, fratello acquisito e primo allenatore. Sotto i suoi piedi si stende la rete sconfinata della corruzione somala, sempre più tesa fra politica e religione, sempre più pronta all’utilizzo delle armi, ma Samia ha gli occhi puntati lontano, verso un mondo dove le sue gambe magre e velocissime possono conquistarle un destino diverso. È così, allenandosi di notte nello stadio cittadino, che riesce a qualificarsi per le Olimpiadi di Pechino a soli diciassette anni, diventando un simbolo per molte donne le cui aspirazioni si infrangono contro una realtà ostile e repressiva. Con questo primo risultato alle spalle, la rincorsa di Samia è ormai lanciata verso un nuovo obiettivo – il podio alle Olimpiadi di Londra del 2012. Ma in Somalia la situazione precipita, e nell’irrigidimento integralista la ragazza sarà costretta ad affrontare perdite dolorose e separazioni laceranti. Finché una notte, mossa dalla sua determinazione e dal suo coraggio, decide di mettersi in cammino verso l’Europa, nella speranza di trovare la libertà e un allenatore che la porti alla vittoria.
Giuseppe Catozzella reinventa con voce dolcissima questa vita temeraria e inarresa e scrive un romanzo che ha conquistato i lettori di tutto il mondo, ora diventato un film che porta lo stesso titolo, menzione speciale come Miglior film internazionale al Tribeca Film Festival di New York 2024 e premio internazionale del pubblico al Festival di Monaco.
Avevo sempre in mente il vento, che Alì mi diceva di cavalcare. Distese di verde irrorate da vento e gialle farfalle.