Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
La vita passa davanti al giovane, ricco Il’ja Il’icˇOblomov. Gli passa davanti il benessere, garantito dalla tenuta di Oblomovka, gli passa davanti la quotidianità sempre uguale, spesa spostandosi da un comodo divano all’altro in preda a sterili pensieri astratti. Gli passa davanti la possibilità di dar corpo ai sogni idealistici della gioventù, su sollecitazione del vitalissimo amico Sˇtol’c. E gli passa davanti l’amore, incarnato dalla bella e sensibile Ol’ga. In un linguaggio che nulla ha da invidiare alla perfezione di Puškin o al feroce realismo di Gogol’, Goncˇarov dà forma a un universoapparentemente immobile ma in realtà freneticamente vivo di osservazioni, pensieri e annotazioni, sostanziando uno dei massimi capolavori della letteratura russa (e mondiale). Un capolavoro imprendibile, impossibile da catalogare e spiegare e, per questo, ancora più grande.
Ivan Aleksandrovič Gončarov (Simbirsk, 1812 - San Pietroburgo, 1891), di famiglia agiata, condusse una esistenza tranquilla da scapolo irriducibile, movimentata solo una volta da un “eroico” viaggio per mare in …