Piangiolina. Una storia di Natale

In una città dove non fa mai freddo e non cade mai la neve, capita invece che non manchi la pioggia. Una pioggia che non scende dal cielo, ma dalle guance di Piangiolina.
Sin da quando era bebè nella culla, Piangiolina piange di tristezza, di gioia, di noia e delusione, piange e non sa nemmeno lei perché. Al punto che tutti dimenticano il suo nome e persino la mamma e il papà la chiamano ormai così: Piangiolina.
Per non sprecare le sue lacrime i genitori hanno fondato la S.o.b., una fabbrica dove un macchinario ingegnoso trasforma i pianti della loro unica figlia in squisiti ghiaccioli, dadi per il brodo, profumi, gel per i brufoli e mille altre cose.
Nessuno più si stupisce di quei secchi pieni di lacrime che circondano la bambina, finché nella sua classe non arriva Gianni. Si è trasferito da una città lontana, dove a Natale c’è sempre la neve. Cosa ci fate?, chiede subito lei, ma Gianni le svela che con quel manto soffice e bianco non producono niente, semplicemente ci giocano! A Piangiolina si spalanca il cuore: con il suo amico Gianni, il prossimo Natale sarà davvero speciale. Nemmeno lei può immaginare quanto.

C’è chi nasce con i ricci e chi è veloce alla corsa campestre, chi eccelle in matematica e chi è allergico alla polvere, c’è chi fa i dispetti e va in castigo, e chi è bravo a copiare senza farsi scoprire.
Poi c’è chi nasce Piangiolina, come lei.