Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Chi ha pensato il più profondo, ama il più vivente / chi ha indagato il mondo comprende l’alta gioventù”
Friedrich Hölderlin è stato probabilmente il più grande lirico di lingua tedesca di tutti i tempi. Nessuno come lui ha presentito, fin dai primissimi anni dell’Ottocento, l’avvento del fato moderno: l’abbandono degli dèi fuggitivi dalla faccia della terra, il tramonto costitutivo dell’Esperia (cioè dell’Occidente che abitiamo), l’apertura di un’epoca di smarrimento tragico e radicale, forse l’attesa del baleno di un dio venturo che ci salvi. Uno sguardo e un canto insieme realistici e profetici, puri, destinati a concludersi nell’estrema, quieta semplicità della follia, che ha coperto con la sua notte più della metà della vita del poeta, e che rispecchia sul piano dell’individuo lo stato di ottenebramento del nostro tempo. Quest’edizione costituisce un ideale avvicinamento al prodigio irripetibile della lirica hölderliniana.
Friedrich Hölderlin (Lauffen sul Neckar, 1770-Tubinga, 1843) è uno dei maggiori poeti in lingua tedesca. Orfano di padre, durante gli anni del Collegio teologico strinse amicizia con Schelling e Hegel …