"La polizia o la si approva o la si critica. Non la si studia." L'assunto del sociologo D. Szabo vale soprattutto per l'Italia dove, da oltre vent'anni, non appaiono studi organici sul tema malgrado il continuo allarme sulla sicurezza sociale e la richieste di tolleranza zero provenienti dalla società civile. Come cambia e come si adatta la polizia italiana? E' ancora valido il vecchio paradigma che la definisce strumento di controllo? Oppure prevale il modello che orienta le forze dell'ordine alla rassicurazione e alla protezione dei cittadini? Lo studi di Palidda muove da queste domande, entra nel vivo dei corpi della "pubblica sicurezza" riporta le ansie e le aspirazioni raccolte in centinaia di interviste a poliziotti, carabinieri, vigili, ex carcerati ecc. In questo quadro si fa netto il profondo mutamento in corso: "il controllo sociale postmoderno è esercitato tanto dai sovraordinari quanto dai subordinati", la polizia perde la tradizionale identità della sua funzione e così si trova al centro di un cortocircuito alimentato da minoranze rumorose di cittadini, media, nuovi imprenditori della sicurezza e dei politici
Salvatore Palidda
Salvatore Palidda (1948) ha condotto ricerche su questioni militari e sulle migrazioni per più di tredici anni presso l'École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e il Cnrs …
Scopri di più sull’autore

Da qualche tempo, su ogni mezzo di informazione, ogni giorno, si sente parlare di polizia. C’è chi la critica pesantemente, chi la difende a spada tratta e il dibattito infuria. Ma cos’è veramente la polizia negli stati contemporanei? Qual è la sua storia recente? Quali le sue attuali funzioni e la sua struttura? Risponde a queste e altre domande il sociologo Salvatore Palidda, con Polizia postmoderna, un saggio dal taglio assolutamente originale. Vi riproponiamo la presentazione del libro con la partecipazione del Prefetto di Milano, del Siulp e dell’autore. L’incontro avvenne il 22 novembre del 2000. I contenuti sono attualissimi.