"La polizia o la si approva o la si critica. Non la si studia." L'assunto del sociologo D. Szabo vale soprattutto per l'Italia dove, da oltre vent'anni, non appaiono studi organici sul tema malgrado il continuo allarme sulla sicurezza sociale e la richieste di tolleranza zero provenienti dalla società civile. Come cambia e come si adatta la polizia italiana? E' ancora valido il vecchio paradigma che la definisce strumento di controllo? Oppure prevale il modello che orienta le forze dell'ordine alla rassicurazione e alla protezione dei cittadini? Lo studi di Palidda muove da queste domande, entra nel vivo dei corpi della "pubblica sicurezza" riporta le ansie e le aspirazioni raccolte in centinaia di interviste a poliziotti, carabinieri, vigili, ex carcerati ecc. In questo quadro si fa netto il profondo mutamento in corso: "il controllo sociale postmoderno è esercitato tanto dai sovraordinari quanto dai subordinati", la polizia perde la tradizionale identità della sua funzione e così si trova al centro di un cortocircuito alimentato da minoranze rumorose di cittadini, media, nuovi imprenditori della sicurezza e dei politici