Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Da misteriosa sconosciuta da scrutare, scoprire e svelare, l’opera d’arte è diventata uno sfondo, un panorama, un accessorio alla nostra esperienza. Se in passato potevamo pensare di condividere l’esperienza dell’artista con la nostra esperienza di spettatore, oggi i protagonisti assoluti siamo noi. L’arte è ormai un punto di riferimento come altri. È diventata una qualunque tra le tantissime prove schiaccianti della realtà che utilizziamo per dimostrare che esistiamo, che ci muoviamo, che viaggiamo.
Così molte opere d’arte contemporanea rimangono lì a guardare le nostre spalle, accettano di farsi usare e abusare. Si tratta di opere in cui l’arte ha deciso di rinunciare alla sua sacralità e alla sua aura per trasformarsi in gioco, illusione ottica, trucco. Oggi il museo è diventato una zona franca dove ogni cosa è permessa, dove tutto cambia la propria funzione.
Cosa racconta questa rivoluzione della nostra società? Il mondo in cui viviamo sta cambiando. Le sue regole, i suoi codici, la nostra postura non saranno più gli stessi. E poiché l’opera di ogni artista è uno specchio dei mutamenti profondi che riguardano la vita di tutti i giorni, Francesco Bonami compie un viaggio attraverso l’arte che diventa sempre più autonoma dall’opera e si trasforma nello sfondo della nostra esistenza nella società.
L’arte non è più un linguaggio per pochi. è diventata uno sfondo per la nostra immagine sociale e per questo può farci capire come sta cambiando il nostro mondo.
Francesco Bonami è un critico e curatore di fama internazionale. Tra i suoi libri: Lo potevo fare anch'io. Perché l'arte contemporanea è davvero arte (2009), Dopotutto non è brutto (2010), …