Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Un nuovo sguardo per intervenire senza tirare a indovinare
Un pregiudizio è un errore che si ripete all’infinito, e i ragazzi ne sono le vittime preferite. La psicologia, spesso inconsapevolmente, si è resa complice di questa deriva, contribuendo al loro inscatolamento all’interno di categorie remote, create quando si andava ancora con la carrozza a cavalli e la speranza di vita non superava i cinquant’anni.
Basterebbero queste affermazioni per renderci prudenti sulla pretesa di risolvere tutto con un libro: il rischio di rimanere delusi è dietro l’angolo, perché troppi cancelli, pesanti, si sono chiusi nel frattempo intorno ai ragazzi.
Occorre fare di più, per evitare questo rischio. Ricordare, innanzitutto, che i ragazzi non sono una categoria sociale ma individui, quindi se smettiamo di identificarli con il “voi”, pensandoli come gruppo indistinto, e passiamo al “tu”, facendone delle persone, siamo sulla buona strada.
Possiamo, o forse dobbiamo, rifare il percorso cancellando tutti i cartelli indicatori che ci portano fuori strada e piantandone di nuovi. Non è difficile: basta capire dove volgere lo sguardo, e così si potranno fare scoperte sorprendenti e finalmente incontrare i nostri figli per quello che sono davvero e non per quello che ci siamo messi in mente da prima che nascessero.
Un libro per sfuggire al pregiudizio che deforma gli sguardi di noi adulti e trasforma i nostri figli in oggetti misteriosi, spesso in estranei.
“Una visione alternativa, anzi, rovesciata rispetto a quella cui siamo abituati. Forse è l’operazione che dovremmo svolgere in parallelo noi e i nostri figli: provando a fotografarci dall’interno, per mettere in evidenza parti che ignoriamo, perché solo questo ci può dare indicazioni più complete, capaci di facilitare l’interpretazione della realtà.”
Ecco la grande novità di questo volume, che non fa diventare le cose più semplici ma le rende enormemente più chiare, mettendoci nella condizione di pensare meglio e di intervenire senza tirare a indovinare.
Domenico Barrilà, psicoterapeuta e analista adleriano, è impegnato da oltre trent’anni nell’attività clinica, che accompagna con una produzione editoriale dalla quale sono scaturiti una ventina di fortunati volumi, diversi dei …