Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
“È un maestro” Gustave Flaubert
Quella intrapresa da Maupassant fu una corsa disperata contro la follia, la sifilide, la morte: entrato nella letteratura come una meteora, un giovedì sera nella casa di Zola di rue Saint-Georges, dove lesse uno dei suoi primi racconti, Boule de suif, ne sarebbe uscito come un fulmine, stenebrando brutalmente i contorni di una riposta ossessione: a fissare una parete a Passy, nella clinica del dottor Blanche, tra un attacco epilettico e l’altro, maledicendo se stesso, Dio, il maggiordomo Tassart, e tutti i diavoli. Una trentina di racconti, fra i più belli e i più inquietanti di Maupassant. Al centro il denominatore comune dell’esibizione dell’amoralità umana, l’invisibile, l’irrazionale… E come diceva Henry James: “Maupassant ha scritto un centinaio di novelle e solo quattro romanzi veri e propri […]. Il fatto che siano brevi, brevissime in certi casi, non impedisce che formino una collezione di capolavori”. Nei Racconti neri, con una scrittura cesellata e raffinata fino al limite, ecco la rappresentazione della pazzia, del suicidio, del crollo nervoso imminente e dell’assassinio. Una raccolta imperdibile in una traduzione eccelsa.
Henry-René-Albert-Guy de Maupassant (Tourville-sur-Arques, 1850 – Parigi, 1893) è stato uno dei massimi autori dell’Ottocento francese, rappresentante di spicco di una letteratura realista che non rinuncia al sentimento e all’invenzione. …