Rime

di Ugo Foscolo

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“Fiorir sul caro viso / Veggo la rosa, tornano / I grandi occhi al sorriso”

Variamente legata, nelle prove più giovanili, al gusto di elegante sperimentazione e insieme al culto dei classici che caratterizza l’area veneta di fine Settecento, e nel 1797 intensamente coinvolta nella nuova situazione rivoluzionaria, la poesia foscoliana matura intorno al 1800 una straordinaria densità e fermezza di scrittura in cui, a specchio dell’Ortis, si declina il mito dell’eroe sconfitto e disingannato, in attesa di morte. In seguito, fra i Sepolcri e Le Grazie, Foscolo tenta percorsi più complessi, nella direzione, suggerita soprattutto dagli antichi, di un discorso poetico che esplori la condizione umana e le sue chance, oltre il male storico. Nel suo insieme, questa foscoliana è un’esperienza fra le più alte nella poesia europea del tempo e pure sottilmente aperta sull’oggi.
L’opera del poeta in ordine cronologico: I Versi, Scritti giovanili; Ode a Bonaparte liberatore; le Poesie; Epistola a Vincenzo Monti; Dei Sepolcri, con aggiunta delle note dello stesso Foscolo; Le Grazie e una selezione di lettere. Tra una sezione e l’altra sono inseriti dei microsaggi sull’autore.

 

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Ugo Foscolo

Ugo Foscolo (1778-1827) è stato uno dei principali scrittori del romanticismo e del neoclassicismo italiano. Molto impegnato politicamente, si oppose strenuamente alla presenza austriaca in Italia. Morirà esule a Londra. …

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