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“Dove sta la coscienza nel mondo fisico?”
Nel cercare una nuova chiave di interpretazione del mondo che ne spieghi l’apparente “stranezza”, Laszlo, scienziato e presidente del Club di Budapest, ci indica un percorso che la scienza da tempo ha dimenticato, rivolto a riscoprire l’universo come un’entità unificata, un mondo rispiritualizzato. Infatti, secondo l’Autore, tutti gli aspetti e le dimensioni del cosmo – dall’atomo alle galassie, dall’anima al cervello, dalla nascita alla morte – sono connessi e integrati tra loro, in maniera non così dissimile dalle visioni spirituali della realtà proprie dell’induismo e delle religioni dei nativi americani. Da qui, l’invito a tradurre questa integrità e coerenza dell’universo, questa riscoperta del sacro universale, in decisioni consapevoli, frutto di una morale umana derivata da un cosmo “reincantato”. “Il nostro non è più quel genere di mondo che il buon senso comune si aspetterebbe: un mondo semplice e ordinato in cui le cose si comportano come oggetti materiali solidi e sono qui oppure lì... Certo è vero che tali condizioni valgono nelle nostre immediate vicinanze, ma si rivelano essere limitate a determinati ordini di grandezza e ampiezza, e a determinate dimensioni di velocità. Oltre queste dimensioni, il mondo si fa sempre più strano.”
Ervin Laszlo, filosofo delle scienze e teorico dei sistemi, si è occupato anche di teoria generale dell’evoluzione. È nato nel 1932 a Budapest, in Ungheria e ha debuttato all’età di …