Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
“Un vero capolavoro.” Goffedo Fofi - Internazionale
Le rivoluzioni sono movimenti di violenta rottura. Non riguardano singoli individui, ma sono terremoti che gli esseri umani vivono collettivamente. Dopo il crollo del Muro la narrazione si è appiattita sull’idea che cambiare il mondo corrisponda a una minaccia di totalitarismo. Secondo Enzo Traverso, invece, il concetto di rivoluzione può essere una chiave interpretativa della modernità e, addirittura, del nostro presente, ma a una condizione: l’indagine su di essa deve intrecciarsi con le immagini, le memorie e le speranze che cambiano costantemente e nel tempo rinnovano la propria forza. Riabilitare le rivoluzioni come momenti cruciali della storia moderna non significa idealizzarle. Piuttosto, significa non rinunciare a comprenderle come momenti drammatici, vissuti intensamente dai loro protagonisti, e perciò capaci di accendere energie, passioni e sentimenti, fino a provocare trasformazioni non solo nella politica ma anche nei canoni estetici. Traverso coglie gli elementi materiali e intellettuali di un’esperienza rivoluzionaria frammentaria e spesso dimenticata. Il passato si disvela attraverso le sue immagini dialettiche: locomotive, corpi, barricate, bandiere, luoghi, canzoni, dipinti, fotografie, manifesti, date. Un lascito ricchissimo, da riordinare e interpretare, di cui ha bisogno la sinistra del XXI secolo per superare vecchi modelli esauriti e costruire un nuovo orizzonte del senso e dell’azione.
Enzo Traverso (1957) si occupa della storia intellettuale dell’Europa contemporanea, concentrandosi in particolare sulle idee politiche del Novecento. Dopo la laurea a Genova e il dottorato di ricerca all’École des …