Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Una storia vera di cura e rinascita, di amore e dedizione.” Viola Ardone – La Stampa
Nel 1945 una grande villa in campagna accoglie, grazie all’iniziativa e alla determinazione di Anna Freud, figlia di Sigmund, e di Alice Goldberger, sua collaboratrice, venticinque piccoli reduci dall’orrore nazista. Ciascuno di loro ha una storia terribile e speciale, ciascuno viene da un proprio personale inferno. Alice e la sua équipe lottano per restituire loro un’infanzia, dando vita per oltre un decennio a un centro dove le più recenti acquisizioni della psicologia infantile, della pedagogia e dell’arte vengono messe al servizio delle necessità di bambini provenienti da lager, orfanotrofi e conventi o dai nascondigli dove i genitori li hanno lasciati durante la guerra, nell’estremo tentativo di salvar loro la vita. Si combatte, in quella villa, contro i ricordi violenti e traumatici che perseguitano i più piccoli, ripresentandosi nei loro incubi e nei loro disegni, dominati dalla morte. Ma da dove si parte per ricostruire la fiducia dei bambini verso il mondo quando qualcuno di loro pensa ancora di dover nascondere il cibo? Come aiutarli a fare pace con il loro passato, per la maggior parte sconosciuto agli altri? Titti Marrone scava nella Storia e crea un romanzo su questa coraggiosa e commovente esperienza, seguendo il percorso di ognuno dei giovanissimi ospiti della villa, l’affiorare di momenti dolorosi, il progressivo sciogliersi dei nodi più stretti. Fino all’inizio delle loro seconde vite.
Titti Marrone è nata e vive a Napoli. Giornalista, insegna Storia e tecniche del giornalismo all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Fra i suoi titoli, i saggi Il sindaco (Rizzoli, …