Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Aveva intenzione di non frequentare più nemmeno se stesso”
"Ehi! Ohi! Mi ascolti? Concentrati un po', santo dio! Piantala di ronfare nella pancia di tua madre. Dopo tutto ti sto presentando la tribù che ti accoglierà!"
E' Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio, che parla a Signor Malaussène, suo figlio in procinto di nascere, per presentargli la tribù Malaussène, la sua futura famiglia.
In una Belleville assediata dagli ufficiali giudiziari, qualcuno - chissà chi?! - oppone una strenua resistenza. Al centro dell'azione il cinema Zèbre, dove si vorrebbe proiettare, una sola volta prima che venga distrutto, il Film Unico di un vecchio e celebre produttore cinematografico. Come contorno, la scomparsa di alcune prostitute meravigliosamente tatuate...
Dalla profonda ed ironica consapevolezza del male, che scorre lungo tutta l'opera di Pennac, deriva, anche in questo ultimo capitolo della storia di Malaussène, la predilezione dell'autore per le creature fragili ed emarginate che, sole, possono salvare il mondo. Creature che trovano in Julie, Clara, Thérèse, Jeremy, il Piccolo, Verdun, un Angelo, per tacere di tutti gli altri, una voce divertente, delicata, fantasiosa. Ormai classica.
Daniel Pennac, nato a Casablanca nel 1944, già insegnante di lettere in un liceo parigino, dopo un'infanzia vissuta in giro per il mondo, tra l'Africa, l'Europa e l'Asia, si è …