Quasi cinquant’anni di attività letteraria e creativa danno vita a Smorfie, una raccolta che contiene dalle prime prove, Clara ed E, pubblicate su ‟Il Caffè” tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta, fino alla produzione degli anni duemila, un inedito, e L’orologio astronomico, pubblicato per Le Verger e poi in due puntate sul ‟Verri”, senza dimenticare, naturalmente, Smorfie, un testo del 1986, dove la parola scritta interagisce completamente, attraverso un gioco di specchi e rimandi, con i disegni di Tommaso Cascella. In questa silloge a farla da padrone è la forma del diario o della lettera, secondo le migliori regole del patto autobiografico, di quel tradimento che è sempre il cuore messo a nudo. In una lingua essenziale, e sempre funzionale al progetto di scrittura, Sanguineti ci propone una sorta di viaggio in un io che è davvero un altro, in quanto si configura non solo come frammentato e distrutto sul piano della coscienza, ma come dislocazione del corpo, delle sue pulsioni e delle sue affezioni, intersecando amori, dolori e delusioni, progetti e incontri casuali, mettendoci sotto gli occhi una scrittura che, da una posizione defilata, ha fatto da controcanto all’intero percorso poetico dell’autore.