Agostino Lombardo prima di morire stava lavorando alla traduzione del Sogno di una notte di mezza estate, ma non ha potuto portare a termine l'opera. Nadia Fusini, che in passato era stata sua allieva, riprende la traduzione dove il suo maestro l'ha interrotta. Il risultato è nel bellissimo dramma che sa unire in felice miscela il mondo classico e quello nordico fiabesco, le allegorie rinascimentali, i romanzi cavallereschi, la tradizione greco-latina, in una vicenda dove diversi fili si intrecciano: la commedia degli equivoci con gli amori incrociati di Ermia e Lisandro, Demetrio ed Elena, il bosco fatato di Oberon e Titania (che rievocano nei loro litigi quelli di Giove e Giunone), la malizia del folletto Puck (che reputa folli gli uomini e non fa altro che far innamorare le coppie sbagliate coi filtri del suo signore), la recita degli attori-artigiani che rappresentano l'opera nell'opera (il dramma di Tiramo e Tisbe), infine il matrimonio mitologico di Teseo e Ippolita.