Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Cairo, 25 gennaio 2011. Venticinquemila manifestanti in rivolta contro Mubarak occupano piazza Tahrir. Mentre sbocciano storie d’amore e si infiamma la passione politica, un giovane attivista viene assassinato dai militari. Un delitto perpetrato alla luce del sole, eppure avvolto dal mistero. Dania, studentessa di Medicina nonché figlia del capo dei servizi segreti egiziani ‘Alwani, vede morire in piazza il suo ragazzo, Khaled. Lì ci sono anche Asma’ e Mazen. Lei è un’insegnante di inglese che si rifiuta di indossare il velo e di contribuire a un sistema scolastico corrotto. Lui è il figlio di un attivista degli anni settanta e lavora come ingegnere in un cementificio. Anche il più riluttante Ashraf, il cui appartamento si affaccia sulla piazza, si lascia coinvolgere nelle proteste. Di famiglia copta, nei giorni della rivoluzione si ritrova solo con la domestica Ikram: la moglie si è rifugiata lontano dal centro città a casa della famiglia paterna. I personaggi messi in scena da ‘Ala al-Aswani si ritrovano a un bivio e sono chiamati a compiere scelte delicate. Ma come Saturno la rivoluzione divora i suoi figli, soprattutto in una repubblica che è repubblica solo per finta.
“Credo fermamente, come te, che la nostra rivoluzione trionferà.
Sai cosa vorrei adesso?
Vorrei baciarti come ieri.”
‘Ala al-Aswani è nato al Cairo nel 1957. Di professione dentista, è stato uno dei membri fondatori del movimento egiziano per la democrazia Kifaya e ha partecipato attivamente alla Rivoluzione …