Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
Perché in Italia è così difficile cambiare le cose (e come cominciare a farlo)
“Il professore della Bocconi che ha avuto il privilegio di vedere la bestia dall’interno” Sergio Rizzo
Tutti i cittadini italiani sanno che è difficilissimo cambiare le cose in Italia, soprattutto quando si parla di spesa pubblica e poltrone. Le giustificazioni di questo stato di cose sono infinite, ma la realtà resta nascosta: come si prendano le decisioni nelle stanze del potere non è dato sapere. Roberto Perotti ha frequentato per oltre un anno quelle stanze. E quel che ha scoperto getta una luce del tutto nuova sulle ragioni per cui in Italia è così difficile cambiare le cose. Certo, esiste il solito problema degli interessi di parte e dei veti incrociati. Ma secondo Perotti il motivo principale è molto spesso diverso: pigrizia intellettuale, mancanza di informazione sui problemi, formalismo giuridico, disorganizzazione, disinteresse dei vertici per i dettagli... E poi la regola aurea della politica: mai toccare i privilegi esistenti. Dai costi della politica al Jobs Act, dalla Buona Scuola ai programmi per la lotta alla povertà, dalla riforma delle partecipate locali a quella della Rai, Perotti passa in rassegna i tentativi (falliti, riusciti, o mai fatti) di cambiare le cose in Italia e, da economista quale è, analizza le cifre, mettendo sotto gli occhi dei lettori la realtà nuda e cruda. Perché, come Perotti dimostra dati alla mano, cambiare le cose si potrebbe. Ma bisogna studiare, e soprattutto, chinare la testa e lavorare, lavorare, lavorare...
Roberto Perotti è professore ordinario di Economia politica all’Università Bocconi. È Research Associate del National Bureau of Economic Research di Boston e Research Fellow del Center for Economic Policy Research …