Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
Otto reportage giovanili e inediti, concisi ed estremamente vivaci, che ruotano intorno alle due “stelle nere” dell’epoca: Kwame Nkrumah (Ghana) e Patrice Lumumba (Congo-Zaire). Chinua Achebe, famoso scrittore africano recentemente scomparso, diceva che, finché i leoni non avessero avuto i loro storiografi, la storia della caccia sarebbe stata solo una celebrazione del cacciatore. Ebbene, in questi reportage dei primi anni sessanta, Kapus´cin´ski descrive l’Africa e gli africani dal punto di vista dei leoni e non dei cacciatori. E lo fa con la freschezza e l’entusiasmo di chi è agli inizi della carriera, ma già con l’occhio e il talento dello scrittore che anni dopo si misurerà con la prosa de Il Negus. Questa edizione è arricchita da alcune note a piè pagina e da una postfazione di Bogumił Jewsiewicki, indispensabili a chiarire il contesto storico del Ghana e del Congo all’epoca del soggiorno dello scrittore polacco. Il testo è corredato da dieci foto scattate da Kapuściński ad Accra tra il 1959 e il 1960.
“A dare colore ai quartieri bianchi provvedono le gentili signore, spose dei coloni. Anche loro si sono evolute: abbandonati gli impieghi di cassiere e modiste, ora si occupano della casa. Spaparanzate sul divano, si spalmano il viso di crema antirughe e comandano la servitù. Una servitù numerosa, dalle sei alle dieci persone e, ahimè!, interamente nera. Quella della colona è una vita dura: deve pensare a tutto lei, perché i neri sono stupidi. Non ricordano mai da che parte del piatto va messa la forchetta e ci vuole una bella fatica per addestrarli.”
Ryszard Kapuściński è nato a Pinsk, in Polonia orientale, oggi Bielorussia, nel 1932, ed è morto a Varsavia nel 2007. Dopo gli studi a Varsavia ha lavorato fino al 1981 …