Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Ritratti spietati e divertenti, specchio di una borghesia razzista che non ha tempo”. La Repubblica
Agli inizi degli anni sessanta l’Africa cercò di prendere in mano il proprio futuro. Alcuni degli straordinari protagonisti del processo di decolonizzazione rivivono in questi reportage del grande maestro Kapus´cin´ski: sono pezzi vivi, pieni di colore, arguti ma soprattutto attenti a costruire narrativamente il senso di quel momento irripetibile e storico. Otto reportage giovanili che ruotano intorno alle due “stelle nere” della grande fase della decolonizzazione africana: Kwame Nkrumah, il presidente del primo stato africano a liberarsi dal giogo europeo, il Ghana, e Patrice Lumumba, il primo presidente congolese, poi deposto dal colpo di stato, animato dai belgi, degli scissionisti del Katanga. Un presidente talmente scomodo da essere ucciso e poi sciolto letteralmente nell’acido. Chinua Achebe, l’importante scrittore africano recentemente scomparso, diceva che, finché i leoni non avessero avuto i loro storiografi, la storia della caccia sarebbe stata solo una celebrazione del cacciatore. Ebbene, in questi reportage Kapus´cin´ski descrive l’Africa e gli africani dal punto di vista dei leoni e non dei cacciatori. E lo fa con la freschezza e l’entusiasmo di chi è agli inizi della carriera, ma già con l’occhio e il talento dello scrittore che anni dopo si misurerà con la prosa de Il Negus. Il testo è corredato da dieci fotografie scattate da Kapus´cin´ski ad Accra tra il 1959 e il 1960.
Ryszard Kapuściński è nato a Pinsk, in Polonia orientale, oggi Bielorussia, nel 1932, ed è morto a Varsavia nel 2007. Dopo gli studi a Varsavia ha lavorato fino al 1981 …