Tira fuori la lingua

Storie dal Tibet

di Ma Jian

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“Un punto di riferimento” New Left Review

Uno scrittore cinese con alle spalle un matrimonio fallito parte per il Tibet. Durante i suoi vagabondaggi assiste alla sepoltura celeste di una ragazza morta di parto, condivide la tenda con un nomade diretto a una montagna sacra a chiedere perdono per aver avuto rapporti sessuali con la figlia, incontra un orafo che tiene appeso alla parete di una caverna il corpo della sua amante incartapecorito dal vento, ascolta la storia di una giovane lama morta durante un rito di iniziazione.
Cinque racconti che mostrano come la povertà e la repressione politica abbiano annientato quella che un tempo era considerata una cultura ricca e brillante. Messo clamorosamente all’indice in Cina nel 1987, Tira fuori la lingua ha costretto Ma Jian all’esilio, rendendogli impossibile ancora oggi pubblicare nel suo paese.
"È un libro volgare e osceno che diffama l’immagine dei nostri compatrioti tibetani. Ma Jian non è in grado di descrivere i grandi passi avanti compiuti dal popolo tibetano nella realizzazione di un Tibet socialista unito e prospero. Il ritratto del Tibet che esce da quest’opera sudicia e ignobile non ha nulla a che vedere con la realtà, e altro non è che il prodotto dell’immaginazione dell’autore e del suo desiderio ossessivo di sesso e soldi… A nessuno dev’essere permesso leggere questo libro. Tutte le copie devono essere confiscate e distrutte immediatamente.” (Annuncio della messa al bando dell’opera in Cina)
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Ma Jian

Ma Jian è nato in Cina, a Qingdao, nel 1953. Ha lavorato come riparatore di orologi, pittore di poster di propaganda e fotoreporter per una rivista diretta dallo stato. A …

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  • Marchio: Giangiacomo Feltrinelli
  • Data d’uscita: 6 Febbraio 2020
  • Collana: Universale Economica
  • Pagine: 80
  • Prezzo: 6,65 €
  • ISBN: 9788807892981
  • Genere: Tascabili
  • Traduttore: Katia Bagnoli
Ma Jian: "La mia Pechino ormai sembra una città finta"

Ma Jian: "La mia Pechino ormai sembra una città finta"

La buona notizia è che Ma Jian è arrivato a casa mia, insieme con la sua compagna e traduttrice Flora Drew. Finché non li ho visti varcare la soglia ho avuto dei dubbi. Avendo letto la sua raccolta di racconti filo-tibetani Tira fuori la lingua, e il recentissimo Beijing Coma, il primo grande romanzo centrato sul massacro di Piazza Tienanmen, non pensavo che lo avrebbero fatto entrare durante le Olimpiadi.