Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Io all’inferno ci sono stata e ne conosco anche il peso specifico. Quarantadue.
Quarantadue erano i chili di troppo che mi imprigionavano nel corpo e nell’anima. A volte li sento ancora addosso. Come quegli sguardi, un misto tra il disgusto e la compassione, “oh poverina, e pensare che ha un viso così bello, se solo non fosse così grassa!”. Sì, ero quella bella di faccia. Il resto era tutto troppo.
Vi siete mai guardate allo specchio senza riconoscervi? Io l’ho fatto per tanto, tantissimo tempo. Forse troppo. Avete mai sentito il respiro cedere, mentre il desiderio di cibo cresceva?
Io lo sapevo: non ero il mio peso, ma lo sono stata a lungo.
Io non ero curvy, ero grassa, eppure odiavo quella parola. Che in realtà, se uno si accetta, non fatica a riconoscerlo: dopo tutto, è la descrizione di un corpo, come esiste il magro, così il grasso. E allora perché io non volevo sentirmelo dire?
Io non mangiavo per fame. Né mangiavo per noia. Mangiavo dolore.
Volevo soffocare il pianto con il cibo. Volevo vincere la guerra e alla fine ho perso me stessa.
E sono scesa all’inferno. L’inferno dell’obesità.
Ma la fine non era la fine. Era l’inizio della mia seconda vita.
Più di un intimo memoir, non solo una storia di rinascita: una voce che sovverte la body positivity per come ce la siamo raccontata, ripercorre come si finisce imprigionati e ci si libera dal cibo e dal grasso, riscatta dal body shaming.
Commuove e fa tornare a brillare.
“Irene racconta con delicatezza come è riuscita a vincere gli stereotipi, rimanendo fedele a se stessa e alla sua idea di felicità, che è passata anche dal riappropriarsi del suo corpo.” Giovanna Botteri
“Con questo libro Irene ci regala la parte più profonda di sé. A partire da quella bambina che, davanti allo specchio, non poteva fare altro che baciarsi per lasciare il segno rosso delle sue labbra. Ti ho amata molto, piccola Irene.” Sonia Bruganelli
“Un libro da tenere sul comodino e da leggere tutte le volte che non ci sentiamo mai abbastanza.” Stefania Orlando
Irene Vella, giornalista, scrive da sempre, raccoglie emozioni e le trasforma in storie. Oggi è editorialista di punta del magazine femminile online più letto d’Italia, “DiLei”, dividendosi tra articoli e …