Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Attraverso il lucido e impietoso resoconto di “un giorno della sua vita” nel carcere di Long Kesh, Sands ricostruisce la drammatica esperienza della detenzione: il freddo, la fame, la tortura, l’umiliazione fisica e psicologica di un uomo che non accetta di perdere, insieme ai diritti politici, la dignità della condizione umana. Malgrado il peso dell’angoscia e della sofferenza, la testimonianza di Sands si apre alla speranza, disegnando una mappa dei valori irrinunciabili, un codice morale che va oltre il mero esercizio del coraggio. Una dettagliata cronologia di Silvia Calamati offre, a chiusura di volume, un utile strumento per orientarsi nella storia irlandese degli anni settanta.
Bobby Sands, nato ad Abbots Cross, nella periferia settentrionale di Belfast, nel 1954, a diciott’anni entra nell’Ira. Dopo un primo arresto nel 1972, ritorna in carcere nel 1976, condannato a …